Nuova Riveduta:

Atti 24:27

Trascorsi due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; e Felice, volendo guadagnare il favore dei Giudei, lasciò Paolo in prigione.

C.E.I.:

Atti 24:27

Trascorsi due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; ma Felice, volendo dimostrare benevolenza verso i Giudei, lasciò Paolo in prigione.

Nuova Diodati:

Atti 24:27

Ma dopo due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; e Felice, volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo in prigione.

Riveduta 2020:

Atti 24:27

Trascorsi due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; Felice, volendo fare cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo in prigione.

La Parola è Vita:

Atti 24:27

Passarono due anni. Felice ebbe come successore Porcio Festo, ma Felice, per guadagnare il favore dei Giudei, lasciò Paolo in prigione.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 24:27

Or in capo a due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; e Felice, volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo in prigione.

Ricciotti:

Atti 24:27

Passati due anni, Felice ebbe per successore Porzio Festo; il quale, volendo entrar nelle grazie de' Giudei, lasciò Paolo in prigione.

Tintori:

Atti 24:27

Passati così due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo. Volendo però far cosa grata ai Giudei, Felice lasciò Paolo in prigione.

Martini:

Atti 24:27

E uniti i due anni. Felice ebbe per successore Porcio, Pesto. E Felice volendo ingrazianti co' Giudei, lasciò Paolo in catene.

Diodati:

Atti 24:27

ORA, in capo di due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; e Felice volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo prigione.

Commentario abbreviato:

Atti 24:27

22 Versetti 22-27

L'apostolo ragiona sulla natura e sugli obblighi della giustizia, della temperanza e del giudizio a venire, mostrando così al giudice oppressivo e alla sua amante dissoluta il bisogno di pentimento, di perdono e della grazia del Vangelo. La giustizia riguarda la nostra condotta di vita, in particolare nei confronti degli altri; la temperanza, lo stato e il governo della nostra anima, nei confronti di Dio. Chi non si esercita in questi aspetti non ha né la forma né la forza della pietà e deve essere sommerso dall'ira divina nel giorno dell'apparizione di Dio. La prospettiva del giudizio che verrà è sufficiente a far tremare il cuore più robusto. Felice tremò, ma questo fu tutto. Molti sono spaventati dalla parola di Dio, ma non ne sono cambiati. Molti temono le conseguenze del peccato, eppure continuano ad amarlo e a praticarlo. Negli affari della nostra anima, i ritardi sono pericolosi. Felice rimanda la questione a un momento più opportuno, ma non si accorge che il momento più opportuno è mai arrivato. Ecco, questo è il tempo stabilito; ascoltate la voce del Signore oggi. Aveva fretta di non ascoltare la verità. C'era forse qualcosa di più urgente della riforma della sua condotta o di più importante della salvezza della sua anima? I peccatori spesso si svegliano come un uomo destato dal sonno da un forte rumore, ma presto ricadono nella loro solita sonnolenza. Non lasciatevi ingannare da apparenze occasionali di religione in noi stessi o negli altri. Soprattutto, non scherziamo con la Parola di Dio. Ci aspettiamo che con l'avanzare della vita i nostri cuori si addolciscano o che l'influenza del mondo diminuisca? Non rischiamo forse in questo momento di essere perduti per sempre? Ora è il giorno della salvezza, domani potrebbe essere troppo tardi.

Riferimenti incrociati:

Atti 24:27

At 28:30
At 25:1; 26:24,25,32
At 12:3; 25:9,14; Eso 23:2; Prov 29:25; Mar 15:15; Lu 23:24,25; Ga 1:10

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